Mari e monti

Mari e monti…

Giganti di pietra che ti dominano infondendo pace e non paura.

Montagne grigie di giorno e rosa intenso al tramonto.

Boschi, prati e valli spettacolari con marmotte sentinella che fischiano per avvisare le compagne della presenza umana.

Masi accoglienti con buoni piatti tipici.

Ogni paesaggio, ogni percorso una sorpresa e una gioia.

“Tu sei matta, non ci penso neanche! Vacci tu in montagna. Dopo le 10 di sera sono tutti a letto. E’ una noia mortale”.

Questa è la reazione di mia figlia M. al mio patetico tentativo di portarla con me qualche giorno non all’inferno, ma sulle Dolomiti, patrimonio dell’umanità Unesco, montagne tra le più belle del mondo.

Mi prende un po’ di smarrimento.

Tento una difesa, ma poi mi viene in mente che alla sua età, con poche risorse economiche, le magre vacanze che potevo permettermi erano all’insegna del sole, dell’acqua e, soprattutto, della confusione.

Più il mondo era affollato, più ci stavo bene. L’idea di passare qualche giorno in montagna e in particolare d’estate, non mi passava nell’anticamera del cervello. Troppo silenzio, troppi sentieri, troppa fatica, troppo ossigeno. Insomma, tutto troppo.

Oggi al contrario è l’idea della spiaggia che mi inorridisce con tutta quella gente, l’odore di olio solare e di sudore, le borse frigo sotto l’ombrellone, i bambini che urlano e i palloni che fischiano a pochi centimetri dalla testa.

Sono davvero diventata così vecchia o semplicemente con l’età cambiano le prospettive, le esigenze, i bisogni. Probabilmente oggi il mio posto è in montagna, il suo al mare.

2017-09-15T09:31:06+00:00 Tuesday, August 29th, 2017|

Questa casa non è un albergo!

Questa casa non è un albergo!

Ogni tanto il pensiero di mia madre torna prepotentemente alla mia mente, evocato da un ricordo o da un’immagine che me la rammenta. Mi assale all’improvviso come un vuoto nello stomaco che tristemente si dilata.
Presenza costante quella di mia madre, a volte pesantissima, ma sempre indispensabile, tant’è che fino alla sua morte non ho trascorso un giorno senza farle visita o senza telefonare.
Però oggi non voglio parlare di lei, in primo luogo perché il ricordo di una persona amatissima che se ne è andata deve rimanere un fatto privato e poi perché in questi frangenti è alto il rischio di cadere nel patetico, cosa che non mi si addice e che soprattutto mia madre non merita.

Voglio invece parlare di me, della mia difficoltà ad essere madre e degli errori che ripeto con ammirevole costanza ogni volta che mi accorgo di dire le stesse cose che mia madre rimproverava a me.  Massime lapidarie come “Questa casa non è un albergo!” oppure, sempre per rimanere saldamente fedeli all’ovvio, “Con tutto quello che faccio per te, così mi ripaghi?” sono ritornelli transitati, come una preziosa eredità, dal bagaglio sapienziale di mia madre a quello altrettanto ferreo di sua figlia.

Non mi resta che ricorrere al solito studio, della solita università americana che stavolta sostiene che i figli adolescenti, quando i genitori li riprendono, spengono letteralmente il cervello (pare proprio che vengano bloccati dei neurotrasmettitori). Se così fosse, si spiegherebbe perfettamente perché il 100% dei rimproveri materni, a dispetto della legge dei grandi numeri, finisca sempre con il medesimo risultato e cioè abbia un effetto praticamente nullo.
Questo suggerirebbe di smetterla con le ramanzine e le minacce. Ma la cosa non è così facile, almeno per quanto mi riguarda, e l’incrollabile fiducia nel potere delle parole di buon senso finisce per consigliarmi la caparbia riproposizione delle buone abitudini tramandate dai miei genitori.
Qualcuno dirà che tutto ciò, oltre che sbagliato, è soprattutto inutile. Sarà, ma io continuo a credere nel valore formativo dell’errore, soprattutto quando è sorretto dalla forza tranquilla e potentissima del sentimento.
Le mie figlie sono una priorità e io le adoro. Quello che mi auguro, nonostante tutti i miei errori, è di essere riuscita a trasmettere loro la capacità di crescere in autonomia, di allontanarsi dai propri genitori con serenità e di costruirsi una famiglia unita nella consapevolezza che io e il loro padre rappresentiamo comunque e sempre un porto sicuro dove trovare riparo quando il mare è agitato.
2017-09-15T09:30:40+00:00 Friday, August 11th, 2017|

Mangiare con gusto e …buonsenso!

Mangiare con gusto e …buonsenso!

Educazione alimentare e attività fisica sono le basi fondamentali per una vita sana. Probabilmente suona banale, ma in realtà la cosa è meno ovvia di quanto appaia.
Occorre fare attenzione a non confondere l’educazione alimentare con la dieta. In particolare con la dieta del limone, del carciofo, del minestrone, la dieta dissociata, quella del digiuno alternato e pesino quella degli occhiali blu (esiste davvero, non è uno scherzo!).
Le diete “fai da te“, trovate sul web sono quelle più seguite dai giovani e giovanissimi che, attratti da modelli che spopolano sulle riviste, pensano di poter perdere impunemente chili seguendo improbabili percorsi dietetici senza consultare un medico o uno specialista. Tanto che, spesso, il mancato raggiungimento del risultato sperato sortisce l’effetto contrario, per cui il malcapitato finisce per rifugiarsi nel cibo e invece di perdere peso, ne acquista.
Eppure basterebbe dare un’occhiata alle regole dettate dall’OMS con la piramide alimentare per accorgersi che non esistono diete assolute.
Tutto ciò che è commestibile si può mangiare, purché nel quotidiano si dia la precedenza a certi alimenti, limitando il consumo di altri.
Niente assurde proibizioni, niente selezioni drastiche e frustranti.
Giusto un po’ di equilibrio e di buon senso.
Questo è fare educazione alimentare che, tra l’altro, dovrebbe essere insegnata fin dalla scuola dell’infanzia.
La dieta è tutta un’altra cosa e, quando se ne manifesta la necessità, bisogna ricorrere ad uno specialista in materia.
La mia ricetta di oggi (per 4 persone).
Soffriggete in un cucchiaio di olio un etto e mezzo di guanciale tagliato a listarelle con uno spicchio d’aglio. Sale e pepe quanto basta. Aggiungete 3 funghi porcini freschi o una manciata di porcini secchi precedentemente ammollati. Poco prima di condire la pasta, aggiungete filetti di tonno sottolio o, se preferite, tonno fresco.
Come formato di pasta io uso gli spaghetti!
Buon appetito!
2017-09-12T15:55:55+00:00 Friday, August 4th, 2017|